Nessun fenomeno al mondo può impedire al sole di risorgere


Credo nelle idee che diventano azioni

venerdì 12 giugno 2009

L'IMMIGRAZIONE...

In Italia si dovrebbe smettere di giocare con le parole e fare proprio il principio di realtà. La politica dei respingimenti non è altro che il frutto di un accordo storico tra Italia e Libia che ha cominciato a funzionare. Si tratta di una politica che è del tutto normale quando viene messa in pratica da Paesi che sono letteralmente presi d'assalto.
Solo la sinistra italiana, per fare un esempio, è capace di attaccare il respingimento degli immigrati nel Canale di Sicilia verso la Libia, attribuendolo a Maroni, quando quell’operazione è stata introdotta da Giuliano Amato, ministro degli Interni del governo Prodi nel 2007. Comunque sia, i temi sul tappeto sono due, uno tattico, l’altro strategico. Il primo è semplice: l’unico modo per troncare il traffico di carne umana ad opera di moderni schiavisti nel Canale di Sicilia è quello di rendere impraticabile quel tragitto. Quindi, chi critica la politica dei respingimenti e non fa nulla affinché muti la drammatica situazione della maggior parte dei popoli africani, non fa nient’altro che favorire il permanere di questo traffico immondo.
Più interessante ancora è il secondo aspetto del problema, quel rifiuto della multietnicità di cui ha parlato Berlusconi e che ha creato nuove ondate di critiche. Anche qui la sinistra, e settori della Chiesa, giocano con le parole. E’ ovvio che nessuno è contrario al fenomeno di inserimento in un forte contesto di identità nazionale italiana degli immigrati regolari.E' evidente a tutti però che la società multietnica in Europa sia fallimentare (vedi,ad esempio, la Francia e l'Olanda). E'un modello a cui certo non si deve guardare anche e soprattutto perché è il prodotto di un feroce passato imperialista che ha dato origine ad un insediamento multinazionale che nulla ha a che vedere con quello che si sta verificando in Italia. La nostra situazione è invece simile a quella della Spagna, della Svizzera e della Germania, Paesi in cui gli immigrati sono stati chiamati per pure e semplici ragioni di mercato del lavoro.
Insomma, occorre da un lato lavorare per un progetto di integrazione degli immigrati in un contesto identitario italiano,senza favorire il "mercato degli schiavi", e dall'altro trasformare le frontiere marittime dell'Italia, della Grecia(che sono perfino più ingestibili delle nostre) e della Spagna in frontiere europee. Tuttavia non ci si deve illudere: fintanto che l'Europa non sarà un autentico soggetto politico ciascun Paese farà da sé e la questione dell'immigrazione diventerà sempre più tragica e difficile da risolvere.

1 commento:

  1. Prima della seconda guerra mondiale il numero degli africani era stimato per circa di 250 milioni, oggi l'Africa ospita 520 milioni di abitanti quasi quanto la popolazione presente nel continente Europeo. La popolazione africana continua a crescere ed ha fame! Non li fermeremo, a costo della morte cercheranno di entrare in Europa....

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