Nessun fenomeno al mondo può impedire al sole di risorgere


Credo nelle idee che diventano azioni

lunedì 11 maggio 2009

VOTO UTILE

Lo slogan del voto utile viene riproposto alla vigilia delle elezioni europee. Coma già lo scorso anno quando sia Berlusconi che Veltroni, candidati leader dei maggiori partiti, rivolsero al popolo sovrano l’invito a concentrare i suffragi sui loro partiti ed evitare di disperderli, barrando con una X il simbolo della altre formazioni presenti in lista. Ne andava della governabilità e dell’efficienza, così ci dicevano dai salotti della politica, perché un Parlamento troppo frammentato avrebbe reso difficile qualsiasi processo di riforma e di innovazione. Troppe voci da sentire, troppe mediazioni da fare… Risultato: gruppi parlamentari ridotti drasticamente di numero e assenza, prima volta dal dopoguerra a oggi, delle rappresentanze dell’estrema destra e dell’estrema sinistra.
Oggi il leader del PD Franceschini ripercorre la stessa strada. L’invito, rivolto all’elettorato di centro sinistra, è quello di non votare per il partito di Di Pietro. Sarebbe un voto di protesta, per un partito che non ha un preciso progetto politico. Dietro questa dichiarazione si nascondono diverse letture. La volontà del PD di mostrare la propria forza elettorale, in quella che può essere definita una resa dei conti, a un anno dalla nascita del governo Berlusconi. Se il PDL infatti manterrà la posizione elettorale conquistata lo scorso anno, il Pd dovrà necessariamente constatare il proprio ulteriore fallimento. Prova del fatto che neppure il nuovo corso inaugurato dopo le dimissioni di Veltroni ha scalfito la posizione di Berlusconi. Il rischio, secondo Franceschini, è quello di “svegliarsi in un paese con un padrone assoluto”. Dura la risposta dall’IDV che, per voce del capogruppo Donadi, ha accusato il segretario del PD di essere ormai in preda alla disperazione. Uno scontro tra due partiti che solo un anno fa, alleati, sfidavano Berlusconi per il governo del paese. Alla base della disputa potrebbe nascondersi anche la volontà di giungere a una resa dei conti, dopo che di Pietro e i suoi han deciso di fare opposizione in maniera autonoma, creando un gruppo parlamentare proprio. È proprio su questo tasto che l’ex PM ha insistito nella replica: "Franceschini non ha titolo a chiedere il voto utile, per combattere Berlusconi, proprio colui che non ha avuto il coraggio di sfidarlo in prima persona ne' di porsi come partito di resistenza. Noi dell'Italia dei Valori siamo il vero voto utile perche' testimoniamo la lotta di chi, negli ultimi anni, ha combattuto in tutti i modi in difesa della democrazia di questo Paese”.
La campagna elettorale è appena iniziata e già si registrano le prime fiammate. Dopo le polemiche relative alle liste elettorali e alla presenza di veline e letterine, anche il centrosinistra mostra i propri problemi. Tutto alla faccia dei contenuti e dei programmi. La partita, che dovrebbe essere europea, legata quindi ai problemi prettamente europei (immigrazione, ratifica del trattato di Lisbona), rischia di essere di tutt’altro spessore.

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